Rossini, il barbiere di Siviglia
L’opera è senza dubbio lo spettacolo più ambizioso, costoso e assurdo che esista. Ed è così che da secoli esercita un fascino magnetico su milioni di persone in tutto il mondo. Personaggi che cantano anziché parlare, emozioni amplificate all’inverosimile, grandi cori e orchestre, recitazione, danza, scenografia… tutto questo richiede il lavoro di decine e decine di professionisti per dar vita a un sogno, per portarci con la mente e con il cuore lontano e per farci guardare dentro noi stessi.
Nel corso di tre brevi incontri si tenterà di dare un’idea di che cosa sia l’opera, come nasca e in quale contesto, con lo scopo di sottolineare di come si tratti di uno spettacolo per tutti e non esclusivo dei palati fini e degli addetti ai lavori.
Si tratta di incontri divulgativi, aperti a tutti, con la possibilità di dialogare e porre ogni tipo di domanda. Si farà largo uso di ascolti ed esempi musicali, si consiglia quindi l’uso di cuffie o auricolari.
Secondo incontro
Rossini, il barbiere di Siviglia
Con Rossini si tocca una tappa fondamentale dell’opera italiana. Fieramente antimoderno, a inizio Ottocento Rossini riesce a vedere più avanti di tutti i suoi contemporanei, diventando la vera star dell’epoca napoleonica e della Restaurazione. Un paradosso vivente: nato il 29 febbraio, ironico, caustico, bulimico, depresso, Rossini arriva al successo mondiale appena trentenne, quindi si ritira dal mondo dell’opera in una perenne villeggiatura nei pressi di Parigi. Il Barbiere di Siviglia è un’opera mai uscita dai cartelloni teatrali, che da più di duecento anni suscita gli applausi e le risate di cuore e di pancia di milioni di persone. Raffinatezza musicale e comicità senza tempo: Rossini non sbaglia un colpo.